In stretta coerenza col concetto di salute che l'OMS ha progressivamente rivisitato (1948, 1978, 1986) e collegato al benessere fisico, psichico e sociale, anche il PNRR, allorquando abbia riconosciuto che “la pandemia da Covid-19 ha confermato il valore universale della salute, la sua natura di bene pubblico fondamentale e la rilevanza macroeconomica dei servizi sanitari pubblici” (PNRR, Missione 6), stigmatizza il passaggio da un modello patogenico, interessato essenzialmente allo studio delle
cause di malattia, ad uno salutogenico, evidenziando le componenti personali e ambientali in grado di produrre salute. Lo stato di salute diventa, così, un processo di oscillazione continua tra benessere e malessere e la ricerca di un equilibrio costante tra questi due poli rappresenta una vera e propria esperienza di apprendimento lifelong che sollecita il soggetto a considerare i propri comportamenti e la propria storia di vita come un insieme complesso. I processi di globalizzazione, la migrazione, i
conflitti internazionali, inoltre, hanno determinato nelle ultime decadi la nascita di società interculturali, melting pot e nuove realtà urbanistiche metropolitane. La salute richiede ora competenze curriculari sempre più specifiche e il riconoscimento dei diritti umani suggerisce un dialogo sempre più attivo tra i professionisti della cura e i policy makers.
Questo punto di vista sulla salute chiama in causa tutte le scienze umane e sociali, in quanto il focus d'interesse si sposta da uno stato di fatto (presenza di malattia) a uno auspicabilmente realizzabile (quello di benessere) attraverso la promozione di risorse in grado di produrre benessere diffuso, e che interessa gli individui e le comunità, ma anche le aree urbane, culturali e trans-culturali.
Il CdDR, alla luce del cambio di direzione citato, si connota come una proposta interdisciplinare che mira a colmare i divari tra le scienze umanistico-sociali e le professioni mediche al fine di individuare un nuovo framework per la promozione di un benessere che favorisca anche l'inclusione sociale e l'empowerment di comunità. Il CdDR intende sviluppare una ricerca innovativa e formare professionisti in grado di produrre analisi e sviluppare strumenti e policies per il benessere. In quest'ottica, le MH diventano espressione di una responsabilità collettiva che chiama in causa i sistemi politici di welfare e il rapporto costi/benefici/benessere di comunità. Le MH riflettono non solo sulle finalità della scienza, sulla formazione e l'esercizio della professione di tutti i protagonisti nei contesti della ricerca e dell'assistenza sanitaria, ma anche sul ruolo e sui compiti di chi progetta il sistema e gli strumenti per la tutela della salute.
Il CdDR è focalizzato sull'analisi dei sistemi di welfare intesi come strumenti capacitanti di well-being (Anand, Hunter, Smith, 2005) per superare gli attuali termini nomenclatori del welfare, anche in riferimento allo sviluppo di approcci generativi fondati sul valore epistemologico e metodologico degli Innovation Studies. Adottando metodi interdisciplinari, propone lo sviluppo di competenze nell'elaborazione, promozione e introduzione di strumenti incentrati sulla condivisione, la partecipazione e l'empowerment sia rispetto a network e comunità di pratiche locali sia in riferimento ad esperienze di inclusione e condivisione multiculturale. In tale prospettiva, il CdDR intende organizzare i contenuti per definire processi e metodi per l'individuazione, l'introduzione e il mantenimento di benessere diffuso a corrispettivo sociale, ovvero indirizzato al conseguimento di uno sviluppo economico e sociale sostenibile anche dal punto di vista ambientale e per quanto riguarda il rispetto e la valorizzazione delle appartenenze, delle identità e delle caratterizzazioni culturali. Inoltre, nel quadro di un'evoluzione dei rapporti centro-periferie che sta verificando l'ipotesi di una riduzione dei trasferimenti diretti alle aree marginali, il CdDR intende concentrarsi sullo
sviluppo di competenze in grado di gestire ed amministrare la complessità dei fenomeni odierni. Tali competenze contemplano una stretta correlazione con i fabbisogni dei territori interpretati attraverso le interazioni tra aziende, lavoratori, P.A. e mondo della ricerca. In particolare, con l'obiettivo di istituire una relazione tra i temi della cittadinanza sociale e le questioni relative alla
gestione dello spazio pubblico, il CdDR si prefigge di assegnare al welfare una dimensione peculiare in grado di permettere ad azioni, processi e strumenti di fornire indirizzi di governance fondati su sistemi innovativi di intelligenza collettiva e introdurre una visione della formazione umana che coniughi l'aspetto comunitario con quello individuale, capace al tempo stesso di comprendere ed interpretare domande e bisogni dei territori per definire un vero e proprio ecosistema salute e benessere.
Gli obiettivi di PNRR, oltre ad essere attraversati dalla missione di cambiare la tassonomia dei metodi impiegati per l'organizzazione delle risorse nei territori, mira soprattutto a ridurre le disuguaglianze sia a livello territoriale che a livello sociale. Il Programma si pone come obiettivo anche quello di potenziare la classe dirigente, con una particolare attenzione alle aree più svantaggiate e che presentano problematiche relative alle capacità progettuali e gestionali delle risorse pubbliche e delle
sfide poste dal nuovo paradigma di sviluppo post-pandemia. Nello specifico gli Enti locali e le aziende del Terzo Settore sono oggi in prima linea per contrastare l'aumento delle disuguaglianze e della povertà relativa e assoluta soprattutto in territori esclusi dai grandi programmi di sviluppo per ragioni storiche e geografiche.
Occorre dunque sviluppare le competenze necessarie per supportare le PA e le aziende del Terzo Settore per preparare una nuova classe dirigente a progettare e introdurre strumenti per utilizzare risorse sempre più scarse e garantire livelli minimi dei servizi socio-sanitari. Tali competenze dovranno caratterizzare professionisti capaci di riorganizzare il settore del welfare
e delle politiche socio-sanitarie territoriali, nella consapevolezza che questi avranno acquisiranno un peso sempre maggiore anche relazione all'andamento delle dinamiche demografiche e dell'invecchiamento della popolazione.
Il CdDR rappresenta una risposta reale e concreta alle diverse missioni, verticali e orizzontali, del PNRR:
- attraverso i progetti di ricerca dei dottorandi, di individuare i fattori che le attivano, i modelli da implementare per realizzarle e gli strumenti analitici e di configurazione delle politiche per agevolarli;
- attraverso i dottori di ricerca che conseguiranno il titolo di dare sostenibilità alle attività del PNRR e alle azioni di follow up della PA e del terzo settore alle politiche avviate dal PNRR.
- elevandolo i dottorandi a professionisti che attivano la trasmissione dei risultati delle ricerche condotte in enti di ricerca verso i soggetti di riferimento territoriali.
Più specificamente, il CdDR intende essere di supporto alle seguenti missioni verticali del PNRR:
- M1 con focus specifico sulla componente M1C1 -Verranno infatti rinforzate le competenze utili a innovare le metodologie di progettazione delle policy all'interno delle PA rafforzando anche l'inserimento di strumenti digitali per la coprogettazione con le aziende del terzo settore delle politiche di welfare e socio-assistenziali;
- M2 con focus sulle componenti M2C1,M2C2- Verranno sviluppati percorsi di formazione e ricerca per rafforzare anche la progettualità sule politiche attive del lavoro per la riduzione delle disuguaglianze che promuovano politiche volte a sviluppare progettualità per le nuove professioni legate all'economia digitale e sostenibile.
- M4, con focus sulla componente M4C2. Il CdDR vuole rafforzare i rapporti con il territorio e con le aziende del terzo settore. Verranno sviluppati progetti di ricerca in accordo con le PA e con le aziende del terzo settore che intercettino fabbisogni e necessità. Il CdDR avrà tra i suoi principali obiettivi il rafforzamento dei meccanismi di trasferimento tecnologico, oltre che una maggiore interazione tra ricerca e impresa e territorio, con un approfondimento degli strumenti giuridici, contrattuali e societari. Saranno inoltre previsti percorsi formativi per promuovere le attitudini imprenditoriali dei dottorandi, al fine di supportare la creazione di start-up innovative sul territorio.
- M5, il CdDR soddisfa tutte le componenti di questa missione attraverso la promozione di figure professionali all'interno del sistema socio-sanitario territoriale e del Welfare.
Le figure in uscita potranno contribuire alla riduzione del GAP strategico e organizzativo all'interno del territorio attraverso le innovazioni e i prodotti della ricerca generati all'interno del mondo della ricerca. I profili professionali saranno specializzati sugli strumenti di policy e tecnologici per la riduzione delle disuguaglianze, nel contrasto alla povertà relativa ed assoluta e nella
pianificazione di politiche attive del lavoro. Le competenze maturate creeranno delle figure in grado di accompagnare le aziende del terzo settore e delle PA nella realizzazione del PNRR ma soprattutto di garantire il follow up al termine del periodo di programmazione. In questo modo, intende anche ridurre il le disuguaglianze e le problematiche legate alla marginalità di
molte aree del paese, specie nelle regioni meridionali favorendo così l'assorbimento del capitale umano più avanzato. Infine, il CdDR ha l'obiettivo di produrre un'accelerazione alle tre missioni orizzontali del PNRR, che si esplicitano in una riduzione delle disuguaglianze tra generi, età e territori. Tale riduzione è condizione imprescindibile per il raggiungimento di una piena sostenibilità e di benessere diffuso dei territori
Bellanti Francesco
Bellantonio Sergio
Bianchi Piervito
Ciccarese Giulia
Cinnella Gilda
Conteduca Vincenza
De Pascale Gianluigi
Dipace Anna
Faccilongo Nicola
Fanizza Fiammetta
Gelardi Matteo
Iannuzzi Enrica
Indrio Flavia
La Sala Piermichele
Lotti Antonella
Pettoello Mantovani Massimo
Serviddio Gaetano
Simonetti Cristina
Solaro Giuseppe
Speranza Barbara
Tricase Caterina
Troiano Giuseppe
Zaniboni Eugenio
Zaza Gianluigi
Moquera Sancez Marcial
Moro Domenico
Navarese Eliano Pio
Pop Tudor Lucian
Rakesh Patel
Romano Valentina
Dell’Aquila Emanuela
Zarrilli Affaitati Maria Carolina – Rappresentante Dottorandi
D’Aprile Cristiana
Fanelli Francesco
Foglio Giuseppe
Ioakim Maria Angela
Maurmo Leonarda
Paglialonga Marco
Piazzolla Michelangelo
Rutigliano Lucia Anna
Taormina Viola
Zarrilli Affaitati Maria Carolina